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Aa. Vv. Virinforma/92 Marzo/Aprile 2015
A cura di Igino Canestri, illustrazioni di Francesca Pongetti, Mario Spezi, copertina di Mario Spezi, 2015, pagine 84, euro 10,00, I.S.B.N. 88-471-0772-4 Collana Virinforma/Rivista bimestrale
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Distruggere è una gioia incontenibile per i piú piccoli; per averne una prova basta osservare con quale entusiasmo frantumano una costruzione o un giocattolo. Poi, crescendo, imparano progressivamente che distruggere è funzionale al costruire: si butta giú una casa, un muro, una vigna, si toglie un dente, si aggiusta il corpo nella certezza di costruire qualcosa di migliore (anche se non sempre il risultato corrisponde alle attese). L'atto di distruggere nasce da un irrefrenabile desiderio di libertà: ciò che ostacola nella ricerca di una nuova sensazione viene spazzato via. È cosí che i bambini non si stancano mai di giocare, inventando sempre
nuovi spazi per nuove sensazioni. Quando a riproporre questa azione sono gli adulti il risultato può essere molto piú tragico: un tetto scoperchiato dopo una bomba, i cadaveri e le lacrime dopo un attentato, i libri bruciati o le statue sbriciolate lasciano un senso di vuoto, un niente dell'esistenza che spinge a distruggere ancora in modo che le emozioni non si fermino mai. Osservando ciò che avviene nel mondo è facile constatare quanto la tendenza distruttiva faccia fatica a attenuarsi. La natura torturata in ogni modo, gli episodi di violenza contro la dignità umana, i drammi delle vite spezzate da eccessi di ogni tipo, l'incapacità di reagire alla crisi socio-economica sono tutti esempi di come qualcosa si stia degradando. Ma il vero spauracchio è quel fanatismo mediorientale che vuol far rotolare teste a piú non posso. Niente di nuovo o di originale, visto che già la ghigliottina della rivoluzione francese ha lavorato a lungo a pieno regime. E in fatto di atrocità nel passato andava sicuramente peggio allo sconfitto, vittima di torture, di uccisioni atroci o del pentolone dove il corpo diventava cibo e premio per i cannibali. Cosa fare oltre la reazione emotiva del momento?
Igino Canestri Francesca Pongetti Mario Spezi |
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