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A primavera i fiori ricoprono prati e giardini. Crescono ovunque: ai cigli delle strade, nei boschi, anche nelle discariche. Danno il loro massimo e poi, quando arriva il sole cocente dell'estate, muoiono. Nessuno potrebbe dire che la loro vita sia stata inutile, ma spesso troppi occhi distratti non sanno vedere la loro bellezza e il loro significato. A cosa servono i fiori nella battaglia quotidiana contro la fame, contro le ingiustizie, contro le guerre? Che consolazione possono dare quando attorno mosconi e scarafaggi infestano la vita di tutti i giorni? Ancora una volta disinibiti servitori dello stato sono stati beccati con le mani nella marmellata (ossia tangenti): la delusione, per un vizio forse impossibile da debellare, chiede vendetta. Ma quale? (l'incipit dell'editoriale di Igino Canestri).
Igino Canestri |
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