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Aa. Vv. Virinforma/74 Marzo/aprile 2012
A cura di Igino Canestri, illustrazioni di Giuliana Lapi, Francesca Pongetti e Mario Spezi, copertina di Mario Spezi, contributi di Igino Canestri, Silvana Paolocci, Alessandro Guidi, Cecilia Mininni, Alba Bartoloni, Roberto Nesti, Maria Angela Giannecchini, Elisabetta Corti, Alfredo Servillo, Maria Valentini, Fabrizio Pruneti, Marcello Poli, Raffaella Biagini, Aldo Giovannini, Fiorenza Vinci, Rosanna Vannini, 2012, pagine 96, euro 10, I.S.B.N. 88-471-0519-5 Collana Virinforma/Rivista bimestrale
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Ci sono parole simbolo che si legano a momenti particolari, rimangono lí per un po', poi svaniscono. Innegabile che in questo periodo la parola "crisi" sia la piú evocata. Ne parlano nei bar a proposito di tutto (dai soldi che scivolano via ai risultati di calcio che non arrivano), ne argomentano in palazzi dove si decidono le sorti di popoli e nazioni, la sussurrano tra le bancarelle del mercato e nei bazar delle chiacchiere. Non sfugge neppure all'attenzione della chiesa che non sa se giovarsene (la crisi può essere una buona scossa per la coscienza laicizzata) o temerla (quando vede le chiese svuotarsi). Giornali e televisioni ne rilanciano il suono e le varie intonazioni, facendola diventare la parola "star" del momento. Ma sarà vera gloria, o si tratta solo di un immaginario collettivo? Essenza della crisi è la sua capacità di rompere e destabilizzare l'esistente. E forse in questo periodo qualcosa sta mutando: dopo anni di rincorsa al "me ne frego", ora riprende fiato la sensibilità a ciò che può condizionare la vita propria e di tutti. La crisi, per essere vera, deve far affiorare nelle coscienze il disastro, senza equivoci o dubbi, e deve far scattare come conseguenza la collaborazione di tutte le forze vitali (l'incipit dell'editoriale di Igino Canestri).
Igino Canestri Mario Spezi Roberto Nesti |
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