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L'idicatore forense - 01.01.2012
L'idicatore forense - 01.01.2012
Il valore del Lavoro (e della donna che lavora) visto da tre donne impegnate nella giustizia
di Cecilia Gradassi
Il 17 giugno di quest'anno, sono intervenuta, in rappresentanza del Consiglio, ad un Convegno organizzato dalla AGI (Associazione Giuslavoristi Italiani), tenutosi a Firenze presso la storica Biblioteca degli Uffizi. In un contesto tanto suggestivo (e, credetemi, tanto emozionante da togliere il fiato!) veniva presentato il libro "Abbecedario del lavoro femminile. Ovvero: per un mondo nuovo in cui la condivisione si sostituisca alla competizione" (Marco Del Bucchia Editore, 2011) scritto dalle colleghe Maria Pia Lessi e Antonella Faucci e dalla dott.ssa Monica Jacqueline Magi (con Prefazione di Susanna Camusso). Non è un caso che delle giuriste (due Avvocati ed un Magistrato) abbiano avvertito, per così dire, il bisogno e l'entusiasmo di comporre un testo che, sebbene strettamente attinente alle problematiche normative e giuridiche affrontate nel quotidiano, vada ad abbracciare ed analizzare una realtà – quella del ruolo della donna nel mondo del lavoro – con l'intento di intervenire, con spirito critico-costruttivo, nelle dinamiche dei mutamenti che oggi più che mai investono la società, a conferma del ruolo ANCHE sociale dell'Avvocato. L'Abbecedario, che potremmo definire un pamphlet, rivolgendosi non solo alle donne lavoratrici ma anche agli uomini, intende, infatti, farci comprendere l'universo del lavoro femminile focalizzando e, al contempo, esaltando la forza,l'impegno, i grandi traguardi faticosamente raggiunti dalle donne (che devono, però, considerarsi solo dei nuovi punti di partenza) e che, al contempo, intende evidenziare quanto e come il Lavoro (quello retribuito, svolto al di fuori delle mura domestiche!) incida in maniera decisiva ANCHE nella vita delle donne. E' la dedica stessa che icasticamente ci prende per mano guidandoci in medias res: le autrici, infatti, dedicano l'Abbecedario alle proprie madri per aver loro "trasmesso e insegnato l'amore ed il valore del lavoro, dell'indipendenza e della libertà". Ebbene, il libro, sostenuto dalle esperienze personali, riesce- in appena centodiciotto pagine - ad analizzare e ripercorrere, da un punto di vista storico, legislativo e giurisprudenziale, le tappe del lavoro femminile ponendo in risalto il ruolo e la PASSIONE della donna per il Lavoro (con la "L" maiuscola!), non sottacendo quanto difficile sia stato il suo percorso in un mondo quasi esclusivamente maschile e quanto, poi, la conquista di una meritata dimensione abbia costituito e significato per l'intero universo femminile nuovi orizzonti di libertà ed indipendenza ("Lavoro si coniuga, quindi, con libertà e indipendenza"). Ma, una volta entrata nel mondo del lavoro, la donna, specialmente se anche madre, oltre che moglie o compagna, troverà enormi difficoltà a coniugare carriera e lavoro endofamiliare se è vero che "due milioni e mezzo di lavoratrici escono dal mercato del lavoro con la nascita del primo figlio. Un milione alla nascita del secondo"ed, ancora, che "solo il 30% delle donne manager ha figli, mentre il 95% degli uomini manager ha figli" (sic!!). Ancor più sconfortante è, invero, la oramai chiarita differenza retributiva tra lavoratrici e lavoratori legata, secondo le indagini e le analisi svolte dall'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (Isfol), non solo a fattori culturali e sociali (la donna ha, sovente, ruoli subalterni rispetto all'uomo in ragione di scelte protese ad un impiego flessibile che possa consentirle di curarsi della famiglia e dei figli) ma anche puramente economici che, di fatto, impediscono alla lavoratrice di progredire professionalmente oltre un certo limite (il sistema sociale di assistenza alla famiglia è, notoriamente, assai carente nel nostro Paese). A tutto ciò si aggiunga che, nonostante una retribuzione decisamente inferiore, le donne sembrano avere una produttività maggiore rispetto ai colleghi uomini. Particolare attenzione e cura viene, poi, prestata al capitolo dedicato a "La legislazione sul lavoro femminile" dove si tratta della evoluzione normativa in ambito nazionale ed europeo (con successivo richiamo alla Cronologia delle leggi riposta in appendice), rivelandosi utile strumento di ricerca anche per l'operatore del diritto (non a caso Susanna Camusso, nella prefazione, definisce il libro come una utile "guida delle giovani marmotte"!). Estremamente interessanti seppur, in taluni passi, commoventied amari al contempo, sono i "Contributi" allegati in calce: tre storie di donne (una magistrato, una dirigente d'industria e una dirigente nel pubblico impiego) che fotografano, senza mezzi termini, la vera (e dura) realtà dell'essere donna lavoratrice e, se del caso, "in carriera": consapevole, determinata, realista, preparata, produttiva, desiderosa e protesa alla condivisione degli obiettivi da raggiungere. Del libro colpisce, indubbiamente, l'enfasi ed il trasporto (che, in altri casi, potrebbe apparire eccessivo) con cui le autrici affrontano l'argomento ma, soprattutto, il messaggio che si è inteso trasmettere a chi legge: l'obiettivo comune tout court, il senso del lavoro (maschile o femminile che sia), pur essendo improntato al soddisfacimento delle necessità economiche e alla spregiudicata competizione, non dovrebbe, in alcun caso, prescindere dal perseguimento della "condivisione".
Libri correlati
Antonella Faucci, Maria Pia Lessi, Jacqueline Monica Magi
Abbecedario del lavoro femminile/1
Ovvero: per un mondo nuovo in cui la condivisione si sostituisca alla competizione
2011
Prefazione di Susanna Camusso, contributo di Antonella Ciriello

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