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Il Tirreno (Montecatini) - 24.04.2011 |
Il Tirreno (Montecatini) - 24.04.2011 La storia raccontata da chi l'ha vissuta Uzzano. Una raccolta di ricordi, gli scritti della vita di un uomo che rappresentano una testimonianza della nostra storia, alla quale quell'uomo ha partecipato in prima persona, come partigiano e come attivista politico.
Quell'uomo si chiamava Oriano Selvanetti, ed è morto, appena cinquantenne, nel 1974, nello stesso paese in cui era nato, Pieve di Compito. Cinquanta anni, ma vissuti intensamente. La sua storia è diventata un libro, in cui sono stati raccolti, da parte della nipote Veronica Selvanetti e della figlia Jacqueline Monica Magi, gli scritti di Oriano. "Diario di guerra": questo il titolo del libro pubblicato da "Marco Del Bucchia Editore", e che, dopo essere stato presentato nei giorni scorsi a Livorno (all'interno delle celebrazioni per l'anniversario della Liberazione), il libro sarà protagonista, il prossimo 13 maggio alle 18, dell'incontro in programma al centro Amina Nuget di Uzzano, al quale interverranno le curatrici.
Cresciuto in Francia, a Marsiglia, dove la famiglia si era trasferita quando era ancora un bambino, Oriano Selvanetti rientrò in patria quindicenne e, nel 1944, decide di fiancheggiare l'esercito americano nella guerra per la liberazione dell'Italia dai nazifascisti. È in questo periodo che Selvanetti comincia a raccogliere le sue memorie.
Finita la guerra e formata una famiglia, Oriano Selvanetti continua nel suo impegno politico, partecipando - quale militante del Partito Comunista - ad assemblee e comizi, e finendo anche per essere denunciato e poi condannato a un anno con la condizionale per le sue lotte contro il nucleare.
Una storia personale, altrettanto affascinante, completa il quadro di un racconto che non doveva e non poteva rimanere chiuso in un cassetto. |
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Oriano Selvanetti Diario di guerra 2011 A cura di Veronica Selvanetti, Jacqueline Monica Magi, copertina di Veronica Selvanetti
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